The P-F Interval. |
Richiedendo nuovamente aiuto alla UNI EN 13306, la manutenzione predittiva è considerata Manutenzione su condizione eseguita in seguito a una previsione derivante dall’analisi e dalla successiva valutazione dei parametri significativi afferenti al degrado dell’entità d’analisi.
La frequenza di un’ attività su condizione e/o predittiva deriva dall’intervallo P-F, ovvero è in funzione del periodo (P-F) tra una condizione di guasto Potenziale e l’avvenimento del guasto Funzionale; lo si può osservare nella figura, dove ∆T è l’intervallo fra ispezioni. A questo punto, ci si dovrà chiedere se la nostra frequenza d’ispezione è conveniente, se è adeguata.
I criteri tecnici di applicazione della manutenzione su condizione come parte della RCM determinano il processo di ispezione (l’ispezionabilità), che deve rispondere affermativamente almeno alle domande seguenti:
Un’attività predittiva, invece, è tecnicamente realizzabile se le risposte alle seguenti domande sono sempre affermative:
- La condizione di guasto potenziale è identificabile? Attraverso la misura della prestazione o di parametri significativi.
- Sono fissati dei livelli di allerta e di allarme per ogni parametro significativo che viene misurato?
- L’intervento è possibile prima che accada il guasto funzionale?
Per quanto riguarda i criteri di sostenibilità: se si tratta di un guasto evidente con conseguenze sulla sicurezza o sull’ambiente, sarà sostenibile l’attività su condizione o predittiva che permette di individuare il guasto funzionale in tempo. Se, invece, si è in presenza di un guasto nascosto, bisogna che l’attività su condizione sia capace di diminuire la probabilità che si verifichi un guasto multiplo.
- La condizione di guasto potenziale è identificabile?
- L’intervallo P-F (P-F) è stabile e conosciuto?
- L’intervento è possibile in un tempo minore di P-F?
Se diversamente le conseguenze non riguardano né la sicurezza né l’ambiente, la sostenibilità della manutenzione su condizione e/o predittiva si sviluppa attuando un confronto tra il costo dell’attività di manutenzione proposta e il costo del guasto funzionale.
Allo stesso modo nel caso di guasto nascosto, il costo dell’attività di manutenzione deve essere minore al costo del guasto multiplo sommato al costo di correzione del guasto nascosto.
La RCM mette in risalto la distinzione tra i concetti di guasto evidente, nascosto e multiplo. Un guasto evidente è un modo di guasto che di per sé si presenta in maniera evidente al personale. Risulta essenziale il particolare trattamento della RCM ai dispositivi di sicurezza del macchinario.
Al contrario, un guasto nascosto è caratterizzato da effetti che non risultano evidenti per il personale in condizioni normali di operatività.
Infine un guasto multiplo si verifica quando una funzione protetta (grazie a dispositivi di sicurezza, qualunque essi siano) è guasta, essendo anche guasto il suo dispositivo o sistema di protezione.
I concetti di manutenzione predittiva e su condizione possono sembrare uguali, ma si caratterizzano per una grande differenza: con la manutenzione su condizione la prevenzione si basa su un sintomo premonitore che indica se si deve effettuare un intervento; con la manutenzione predittiva la previsione si basa su una stima della vita residua del sistema che si analizza. ▲
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